Un'avventura conoscitiva. Progetto per la fruizione delle opere di Antonio Scaccabarozzi per persone cieche e ipovedenti.

“(…) Io mi definirei casomai un realista,
dato che non riproduco un’immagine conosciuta nella realtà che ci circonda,
ma produco un’immagine sconosciuta della realtà,
dalla quale dare avvio a un’avventura conoscitiva”.

(Antonio Scaccabarozzi, 2006)

 

In occasione dei dieci anni trascorsi dalla morte dell’artista, l’Archivio Antonio Scaccabarozzi ha avviato un progetto unico nel suo genere, per rendere accessibile il lavoro di Antonio Scaccabarozzi (Merate 1936 – Santa Maria Hoe’ 2008) a persone con disabilità della vista attraverso la produzione di supporti compensativi e di percorsi laboratoriali dedicati.

Il progetto, visionario e unico nel suo genere, è realizzato dall’Archivio e curato da Elisabetta Modena con la collaborazione di Melissa Tondi e Aurelio Sartorio della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano.

L’opera dell’artista, costantemente impegnato nell’arco di tutta la sua carriera sui temi della percezione e del rapporto che scaturisce tra opera d’arte e fruitore, pare particolarmente significativa per costituire un’interessante opportunità di “traduzione” per un pubblico non vedente.

Il tema delle differenti modalità di percezione anche mentali, e non solo visive, della realtà è intrinseco del resto alla ricerca stessa dell’artista che già nel 1977 scriveva a proposito della serie delle Prevalenze:           

 

“Sul problema dell’ambiguità ho incentrato il lavoro delle “Prevalenze”, ambiguità riferita al concetto, cioè all’atteggiamento mentale e non alla percezione visiva intesa come fenomeno della visione.

Ciò va detto, per non fraintendere le intenzioni, poiché per dare forma a questa ambiguità (contenuta in quei concetti che tendono ad affermare una verità-ovvietà) mi servo della figura geometrica (punto) più volte assunta a modello di ricerca scientificamente percettiva da parte di studiosi della percezione, coi quali, ma solo per motivo di chiarezza sulla funzione dei ruoli, è lecito fare questa distinzione.

Il problema nella “Prevalenze” è, invece, quello di mettere in crisi alcune tranquillizzanti certezze o fissità di pensiero mediante la dinamica dialettica, piuttosto che attraverso nuove o ulteriori certezze”.

 

Per l’occasione è stata realizzata la tavola tattile di un’opera della serie Prevalenze, mentre alcune opere originali sono messe a disposizione del pubblico per l’esplorazione tattile.

É stata inoltre stampata in Braille una breve biografia (in una versione per adulti e una per bambini) e alcuni testi scritti dall’artista sulle quattro serie: Prevalenze, Essenziali, Quantità libere, Polietileni.

È stata infine prodotta un audio-racconto (disponibile sul sito web dell’archivio) che descrive la vita e le opere di Scaccabarozzi ai vedenti e ai non vedenti, un’occasione per ascoltare anche la voce dell’artista.

Nell’ambito di un workshop con studenti e giovani artisti presso l’Accademia Albertina di Torino, sono state infine realizzate cartoline tattili ispirate al lavoro di Scaccabarozzi con i polietileni.

Le opere originali e gli strumenti compensativi descritti saranno utilizzati nell’ambito di una serie di laboratori aperti a tutti che verranno realizzati nei prossimi mesi nel contesto di istituzioni museali e scientifiche di rilevanza internazionale. 

 

Il progetto, dedicato a ciechi e ipovedenti, presentato in anteprima il 16 novembre presso il Museo di Arte Contemporanea di Lissone in occasione della mostra dell’artista Vo[i]ler Couleur (29 settembre – 18 novembre 2018), sarà anche l’occasione per il pubblico generico di affrontare l’opera dell’artista da un punto di vista diverso e per riflettere sulle potenzialità della ricerca di Antonio Scaccabarozzi quale stimolo e medium di conoscenze e di esperienze fruitive innovative e sperimentali.